Il Teatro Bracco sorge sulle fondamenta di un antico palazzo principesco, si tratta di PalazzoTarsia, storica dimora del principe Spinelli Ferdinando Vincenzo. Nato dall’ampliamento di una preesistente casa palaziata, che si può far risalire al XVI secolo, questo magnifico monumento attualmente è un condominio ferito dal tempo e sito al numero 2 di Largo Tarsia. Oggi sappiamo che il Teatro Bracco fu realizzato dove prima vi era il parco del Palazzo, con il palcoscenico all’altezza dell’esedra. La struttura da mercato fu prima adibita a sala perl’esposizione della “solenne” Mostra industriale del 1853 e, quindi, a sede del Reale Istituto d’Incoraggiamento. Si penserà di trasformare parte dell’edificio in un teatro soltanto agli inizi del secolo scorso. Bisognerà aspettare, infatti, il 1929 per la costruzione da parte del Dopo lavoro provinciale, in piena epoca fascista, di quel teatro sorto sul luogo dell’antica “Sala Tarsia” e diventato oggi il Bracco. Roberto Bracco è una delle menti più lucide del teatro di fine Ottocento e tra le firme più prestigiose della carta stampata dell’epoca. Tra le opere di maggior successo spiccano Una donna, Maschere, Infedele, Il trionfo, Sperduti nel buio, Piccolo Santo, Don Pietro Caruso. Quest’ultima sarà anche scelta e rappresentata in occasione dell’intitolazione in suo onore del teatro di via Tarsia, avvenuta 19 maggio del 1962, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita del drammaturgo.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
TORRE SCENICA
- PALCOSCENICO:
larghezza 10.75 m
profondità 12.00 m
declivio: 3%
- DISLIVELLO PALCO/PLATEA: 1.20 m
- BOCCASCENA:
larghezza 7.50 m arco scenico 5.50 m
- SIPARIO: elettrico
- SOFFITTA:
graticcia manuale altezza 12.00 m
- 9 tiri fissi manuali
- 2 argani
- BUCA D’ORCHESTRA: presente
SALA
- CAPIENZA TOTALE: 548 poltrone
PLATEA: 348 poltrone
GALLERIA: 200 poltrone
SERVIZI E LOGISTICA
- CAMERINI:
- 8 camerini + n. 4 bagni
- SALA PROVE: presente
- SERVIZI ACCESSORI:
- foyer
- bar/buvette
«Il Teatro Bracco si sta evolvendo – spiega il direttore artistico CaterinaDe Santis – mantenendo il suo carattere iniziale, essenzialmente popolare e ricercando nuovi talenti che sappiano farlo proprio. Ecco lanostra aspirazione, testimoniata dalle commedie in cartellone (non necessariamente scritte in dialetto napoletano): il tono è leggero, comico e farsesco. Per quanto riguarda la struttura fisica, stiamo per cambiare le poltrone della sala e dovremmo anche avviare un discorso relativo all’aria condizionata: non sono previsti ampliamenti, ma di sicuro migliorie che rendano l’ambiente più confortevole e accogliente».