Nella parte più estrema e marginale a est di Napoli, San Giovanni a Teduccio, in un quartiere difficile e afflitto da rilevanti problemi sociali, esiste nel 2009 una scuola in disuso, e in quella scuola una palestra abbandonata e fatiscente. L’idea del Teatro Nest comincia a prendere forma proprio con l’individuazione di alcuni spazi della scuola dismessa Giotto – Monti siti in via Bernardino Martirano, da parte dell’attore Francesco Di Leva, già componente dal 2007 della compagnia Nest e socio dell’associazione Gioco Immagine e Parole. Da qui parte la prima fase di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli spazi ad opera della Compagnia Nest e dell’Associazione Gioco Immagine e Parole, per trasformarli da spazi di istruzione in luoghi di creazione. Nasce così il Nest Napoli est Teatro. Situato al piano terra, è dotato di una platea di 98 posti, un palcoscenico completamente attrezzato, uno schermo cinematografico di grandi dimensioni, foyer e camerini per gli artisti. La sala teatrale è dotata di riscaldamento e aria condizionata, Wi-Fi, accesso disabili e cortile esterno.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
TORRE SCENICA
- PALCOSCENICO:
larghezza 9.00 m
profondità 10.00 m declivio: assente
- DISLIVELLO PALCO/PLATEA: 0.30 m
- BOCCASCENA: assente
- SIPARIO: manuale
- SOFFITTA:
rocchettiera fissa altezza 4.50 m
- 4 americane a corda
- 1 truss in sala
- BUCA D’ORCHESTRA: assente
SALA
- CAPIENZATOTALE:99postii PLATEA:99
PALCHI/GALLERIA: assenti
SERVIZI E LOGISTICA
- CAMERINI:
- 2 camerini con bagno
- SALA PROVE: presente
- SERVIZI ACCESSORI:
- foyer
- climatizzazione aria calda e fredda
- sala di registrazione (34 mq)
- sala coworking incollaborazione con ilcultural HUB ART33
- schermo cinematografico
«Vorremmo intervenire per aumentare la sicurezza e la fruibilità dello spazio aprendo un’ulteriore porta di emergenza, potenziando l’impianto antincendio e rifacendo parte dell’impianto elettrico, in modo da facilitare i montaggi delle compagnie (intendiamo motorizzare la prima americana ad esempio). Ci piacerebbe ammodernare anche i camerini, che ad oggi non hanno bagni esclusivi per gli artisti; dotarci di un’adeguata insegna visibile dalla strada. E poi ci sarebbe da aprire una porta nella sala adibita a deposito per semplificare il passaggio e potenziare l’illuminazione del foyer».